Momenti di Montagna
 
   
 
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IL SOLE BACIA I BELLI - Alta val Cervia, 5 gennaio 2011

Un fugace passaggio nell’alta val Cervia regalò, oltre ad una fresca sciata in neve polverosa, anche scorci inaspettati. Immersi nell’ombra dei versanti nord, si poté notare piccoli spiragli di sole abbellire gelidi scenari con decisivi dettagli. Una baitella paziente, un raggio balenante, un bagliore fuggevole furono tutti straordinari segnali doverosamente captati.
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NELLA NATURA SELVAGGIA - Rio Pogallo, 19 maggio 2013

Con la primavera, la Valle è nuovamente accessibile. L’escursionista può finalmente riprendere le esplorazioni da dove le aveva interrotte. Costeggiando il rio Pogallo, si attraversano scenari verdissimi e selvaggi. Subito dopo, o durante, un periodo di abbondanti piogge, è tutto uno susseguirsi di rigagnoli e ruscelletti: sembra di essere tornati ai primordi del mondo.
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SOFFICE DISEGNO - Grigna Settentrionale. Cresta di Piancaformia, 16 novembre 2008

In quota le prime vere nevicate della stagione hanno lasciato il segno. Un soffice manto nevoso ricopre le Grigne sopra i duemila metri e con esse la cresta di Piancaformia, alternativa più varia rispetto alla normale per la vetta della Grigna Settentrionale. Guardandosi indietro, la vista spazia ad occidente e spiccano i netti contrasti tra la cresta innevata e le più basse montagne del triangolo lariano che attendono pazienti il loro turno.
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INTERMEZZO - Valle d'Es-Cha, 7 settembre 2013

L’Agouglia d'Es-Cha sovrasta, ardita, un laghetto turchese senza nome. Ne approfittammo per una sosta: intermezzo ideale tra le bucoliche praterie della bassa valle ed il ghiacciaio con rampa finale per la cima.
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CORNICE NATURALE PER IL RECASTELLO - Lago della Malgina, 7 ottobre 2008

Il pizzo Recastello domina la conca del Barbellino ed è riconoscibile da quasi tutti gli angoli della valle. Persino da un'umida grotta scavata nella roccia nei pressi del lago della Malgina è possibile scorgere la sua regale figura.
 
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ULTIME FIAMMATE - Monte Canale, 31 ottobre 2011

Un vasto incendio divampa sui fianchi meridionali dei monti Canale e Arcoglio. Le fiamme sono però innocue e anzi scenografiche. Si sprigiona un enorme calore che dilaga nella valle e fin dentro al cuore del fortunato escursionista che si è reso partecipe di un siffatto periodico spettacolo. Un sussulto di calore mentre l’aria è già quella frizzante di neve.
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DISGELO IN BOGNANCO - Rifugio Gattascosa, 11 maggio 2013

Una spessa coltre di neve pesante ricopre ancora i pendii e i pianori della val Bognanco. Per conquistare i panoramici crinali, occorre faticare sprofondando in umide sabbie mobili. È bene sfruttare ogni zona libera dal manto nevoso e seguire il sinuoso scorrere dei torrenti in piena.
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ASSEMBRAMENTO AL PASSO SANTNER - Rifugio Santner, 17 agosto 2011

Una singolare esibizione di nebbie vaganti cattura l’attenzione di escursionisti sognanti. L’asprezza delle guglie e dei torrioni del Catinaccio è mitigata da soavi argentei sbuffi, il vuoto di verticali precipizi è colmato da leggiadri vapori. Con regolarità impressionante, la ferrata Santner consegna al passo nuovi spettatori che, prontamente sedotti, si uniscono alla compagnia astante, prolungando il coinvolgimento per quello che non si credeva un itinerario così affascinante.
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LA VERTICALITA' DELLO SPIGOLO - Piz Prevat, 21 settembre 2013

L’ombra del mezzogiorno incombe sullo scalatore. Erano già passate tre ore da quando avevamo attaccato lo spigolo. Le difficoltà maggiori erano però alle spalle, si trattava unicamente di non abbassare la guardia e di non smarrire la via.
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LA VERTICALITA' DEL SASSO CAVALLO - Valle dell'Era, 13 febbraio 2013

Il Sasso Cavallo fu, e in certi casi ancor oggi è, teatro di difficili ascensioni da parte di intrepidi arrampicatori. La sua parete appare slanciata e solenne dai sentieri che solcano la valle dell’Era oltre mille metri più in basso. La cima vera e propria analogamente, pur sempre lontana ma abbordabile se guadagnata per altro versante, emerge nitida e addirittura seducente.
 
 
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LA MADONNA DEL MADONNINO - Monte Madonnino, 18 novembre 2011

Il monte Madonnino è tra i pochi duemila bergamaschi privi della croce di vetta. Al suo posto vi è infatti la statua della Madonna. E non poteva essere altrimenti. La scultura, candida e ben conservata, fa fronte con i suoi delicati lineamenti ad ogni genere di intemperie. Talvolta la neve la ricopre per intero, alle volte è il vento a farla tremare, la pioggia ad innaffiarla… ma al sopraggiungere di un cielo azzurro ogni patimento verrà lasciato alle spalle e Lei scintillerà bonariamente al sole.
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E' AUTUNNO SUI PRATI DI CII - Cii - 12 ottobre 2008

Le case di Cii e i prati circostanti interrompono il fitto bosco di castagni e betulle che ricopre regolare i monti posti alla sinistra orografica del torrente Codera. Questo piccolo insediamento, che rimane ormai quasi sempre disabitato, gode di una vista amena sull'imbocco della val Codera e su parte del lago di Novate Mezzola. In una bella giornata d'autunno è piacevole concedersi qui qualche minuto di relax sotto il sole pomeridiano.
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NEVE ETNEA - La Montagnina, 17 marzo 2012

La neve da che mondo è mondo è bianca. Assioma che vale per tutti i casi ad eccezione di pochi. Sulle pendici dell’Etna, ad esempio, il candido manto assume molteplici tonalità che variano dal rosa al nero, passando per tutte le sfumature di grigio e marrone. Basterebbe tale rarità a rendere fruttuoso il viaggio, ma chiaramente c’è anche molto, molto altro.
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LACRIME DI COMMOZIONE - Vedretta di Scerscen inferiore, 3 luglio 2011

Dopo aver concluso la traversata di tre belle cime di Valmalenco, è difficile trattenere l’entusiasmo. Viene spontaneo lanciarsi in una rapida spiccozzata su di un’inattesa colata di ghiaccio formatasi in un’atipica giornata di luglio come a proteggere le tipiche rocce calcaree sopra il ghiacciaio dello Scerscen. Le cristalline stalattiti appaiono come lacrime di commozione versate da una montagna alla quale solo raramente è dedicata attenzione.
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PRIMO APPROCCIO AL PIZZO DI PRATA - Monte Matra, 12 settembre 2010

Che il pizzo di Prata non sia zona di alpeggi lo si percepisce già da una frettolosa sbirciata dal fondovalle. Ce ne si accorge ancor meglio avvicinandone la scura mole. Tutto è impervio e inospitale: alcune vallette precipitano verticali per centinaia e centinaia di metri; le restanti parti sono ricoperte da fitta boscaglia. Il pizzo di Prata non è nemmeno montagna che si lasci conquistare agevolmente, il più basso Matra forse, al limite, lo è. Un tentativo preliminare è insomma da mettere in conto; la discesa invoglierà a studiarne un secondo e, se neppure questo bastasse, il terzo verrebbe da sé.
 
 

Immagini: 465 - Ultimi inserimenti: 17 lug 2014 - Copyright: Luca Vezzoni - Le mie vette