LA CRESTA PER IL CABIANCA - Monte Cabianca, 5 agosto 2005

In giornate senza una nuvola come questa, la cresta tra i monti Cabianca e Madonnino si trasforma in un balcone panoramico su una quantità indefinita di cime lombarde. Sono occasioni così rare che viene naturale stringere i denti e avvicinare i propri limiti. L'importante è non superarli restando saldi, in equilibrio sulla sottile traccia che li rasenta.

SCONFINARE IN VAL CORTA - Cima di Lemma, 30 dicembre 2012

L’alta val Corta è un parco giochi per gli amanti dell’inverno e le scie che la solcano sono lì a testimoniarlo. Il crinale spartiacque tra bergamasca e Valtellina è in questo tratto meno burbero, permettendo il ripetuto sconfinamento di assetati scialpinisti in cerca della rinomata polvere valtellinese o di semplici curiosi innamorati degli ampi spazi e dei panorami. Le ombre indugiano tra i morbidi dossi; le dolci pendenze invitano a lasciarsi scivolare giù per questo bianco paradiso.

LA RIDENTE MONTAGNA - Lago d'Aviasco, 5 agosto 2006

Le limpide acque del lago d'Aviasco si divertono a riflettere i profili del monte Pradella. A chi abbia la curiosità di osservare con attenzione, apparirà la figura di un viso. Un viso sorridente, esattamente come quello dell'escursionista che si sia avventurato in questa valle selvaggia e ricca di laghi.

MERAVIGLIE ALPINE - Tete de Valpelline, 7 luglio 2013

La giornata era meteorologicamente perfetta. Tanto che, quando infine giunsimo sulla Tete de Valpelline, non ci parve vero di poter assistere indisturbati ad uno dei più maestosi scenari dell’intero arco alpino.

L'AFFOLLATO RIFUGIO PIZZINI-FRATTOLA - Rifugio Pizzini-Frattola, 22 giugno 2008

Il Rifugio Pizzini-Frattola si trova nel cuore della val Cedèc circondato da cime che superano abbondantemente i tremila metri. E' punto d'appoggio ideale per gli alpinisti che volessero intraprendere ascensioni ai vicini monti Pasquale, Cevedale e Gran Zebrù. E' inoltre meta privilegiata dagli escursionisti che, con una breve camminata, potranno sostare sull'ampia terrazza e godere del bel panorama su pizzo Tresero e punta San Matteo.

LA MALGA E IL LARICE - Val Cigoleto, 3 maggio 2011

Una malga, se non proprio anonima, uguale a tante altre. Una struttura, più che mai squadrata, che pare uscita dalla matita di un bimbo: finestre che son buchi, una strisciata di tegole come tetto, vaghi anche i segni del tempo che fu. Come siano le tre restanti pareti non è dato saperlo, la prospettiva non li individua… forse non esistono nemmeno. E se fosse solo un muro conficcato nel bel mezzo di una vasta costa erbosa? O addirittura un adesivo? Appiccicato lì da chi poi? Eppure quel larice, proteso a mo’ di freccia, pare indicarla con insistenza. Quali storie, quali segreti nasconderà mai quell’ intrigante costruzione di mattoni?

LAGO DELLA MALGINA - Lago della Malgina, 7 ottobre 2008

Costeggiato per intero il lago artificiale del Barbellino in direzione dell'omonimo rifugio, si imbocca un sentiero che si inerpica per la stretta valle della Malgina. Ad accompagnare l'irriducibile escursionista, l'impressione di star camminando per zone selvagge e poco frequentate. Il lago della Malgina è il regalo che ripaga di ogni sforzo. Si resta ad ammirare l'intenso blu del lago, nonostante si abbia il presentimento che queste condizioni non dureranno a lungo: le macchie d'ombra porteranno con sè un repentino cambiamento del tempo; quella che è ora solo una spruzzata di neve ricoprirà il lago per intero.

SOSTA CON VISTA LAGO - Realba, 21 maggio 2009

Appollaiati, in sosta, su uno dei tanti torrioni affacciati a picco sul Lario, cullati dal tepore della tarda primavera, si smarrirà per qualche attimo ogni percezione del tempo e dello spazio. La mente andrà a perdersi nel lago; lo sguardo si fisserà nel vuoto. Ci si infilerà infine le scarpette pronti ad affrontare quella che ha tutta l’aria di essere una vertiginosa discesa in corda doppia..

INNEVAMENTO RECORD - Piani d'Artavaggio, 19 marzo 2013

Finalmente mi si parò dinnanzi lo scenario tanto immaginato: la piana d’Artavaggio strabordante di neve. Con l’aiutino della funivia, sarebbe bastata una mezz’oretta di comoda pista battuta e invece preferii guadagnarmi tale stupenda visione con la salita da Moggio paese. Nonostante fossi ciaspolomunito, affondai inesorabilmente lungo tutto il percorso. Fu la stessa soffice coltre nevosa che mi fece tanto faticare, a stupirmi con uno scenario unico e mozzafiato.

IN PERFETTA ARMONIA - Alta val Baione, 19 settembre 2013

Risalendo per intero lo stretto solco della val Baione, si perviene alla conca sommitale che esprime un favoloso ambiente calcareo, costellato di massi e cinto da guglie e imponenti torrioni. Sotto un cielo che più limpido non si può, ci si scoprirà in armonia con il creato e con se stessi.

SCURE ROCCE E FRAGOROSE CASCATE - Vallone del Matarot, 4 luglio 2009

Il vallone del Matarot è in fondo chiuso da una bastionata di rocce sulla quale scorrono fragorose cascate provenienti dal soprastante ghiacciaio. Immersi in questo severo scenario si procede timidi verso il fianco più praticabile, elevandosi oltre l’impressionante ambiente, sperando di guadagnarsi il permesso per la salita all’Adamello.

RIFUGIARSI NELLA NOTTE - Rifugio Benigni, 2 novembre 2012

Scomparvero gli ultimi bagliori di tramonto, i rumori si azzerarono, la volta celeste si riempì di stelle. Potemmo allora rifugiarci nel sollievo della notte.

SOFFERMARSI SULLA PRIMA NEVE - Val Varrone, 16 ottobre 2010

L’abbassamento delle temperature e la perturbazione prevista non lasciavano dubbi: i primi fiocchi di neve della nuova stagione sarebbero a breve caduti. Anche in val Varrone tutto è pronto ad accogliere il sottile strato nevoso che, come zucchero a velo, attecchirà qua e là. Presenziare a questo cerimoniale è un privilegio, quasi motivo di orgoglio. Al riparo del più vivace degli ombrelli, si farà strada la convinzione di essere parte attiva di questo capolavoro della natura.

INESPUGNABILE FORTEZZA - Dente di Coca, 22 agosto 2012

Muovendosi dal passo di Coca in direzione delle cime d’Arigna, ci s’imbatte in una magnifica veduta sul circo di cime che compongono la cosiddetta conca dei giganti. Passo dopo passo, si modifica la prospettiva fino a mostrarsi, chiara e bellissima, l’inespugnabile punta di Scais con i suoi satelliti rocciosi. Il rischio è quello di distogliere l’attenzione dalla progressione che, dalla punta Isabella in poi, si realizza come vera e propria arrampicata in ambiente severo e precario.

ANFITEATRO NATURALE - Tofana di Rozes, 24 luglio 2010

La ferrata Lipella alla Tofana di Rozes è percorso impegnativo e completo. Durante le quattro ore di percorrenza, si ha modo di entrare nei meandri della montagna con una ingegnosa galleria, di volare alti sopra la val Travenanzes con una comoda quanto aerea cengia, di innalzarsi su uno sfondo di mille colori, di recitare da protagonisti nel bel mezzo di un roccioso anfiteatro naturale. Se poi si avesse la grazia di affrontare questo scenografico tratto in compagnia di un timido raggio di sole, si apprezzerà indiscutibilmente questo momento, preludio per l’ultimo e più duro tratto attrezzato.