Momenti di Montagna
 
   
 
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CANDIDAMENTE APPARTATA - Grigna Settentrionale, 12 ottobre 2011

Le chine orientali del Grignone sono più vaste di quanto si creda: assieme a consunti sentieri e chiassose contrade racchiudono pure cantucci antitetici a tutto questo. Chissà quali storie e segreti conserva quel casolare, così candido e puro… Certamente rilevanti dal momento che fronde e ubicazione sembrano volerlo preservare da occhiate indiscrete.
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ABITAZIONI A PUSDOSSO - Pusdosso, 25 agosto 2009

Passeggiando tra i vicoli di Pusdosso si respira un’aria genuina e, come spesso accade per i più remoti borghi di montagna, non si può fare a meno di notare piccoli cantieri artigianali in lento ma continuo avanzamento. I lavori sono sempre in corso, nel tentativo di apportare migliorie o ulteriori bellezze. Tra queste vi sono le graziose case che si stringono l’una all’altra abbracciando, nell’insieme, la piazza principale. Ciascuna ha le sue peculiarità, ma sono egualmente tutte capolavori rurali.
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FREDDA ALBA - Passo di Publino, 13 novembre 2005

Sebbene la neve tardi ad arrivare, novembre ha già provveduto a portare con sè l'usuale ventata di freddo. Le prime luci del giorno filtrano dalla finestrella del bivacco Pedrinelli: se non si vuole perdere lo spettacolo è tempo di uscire in tutta fretta dal proprio tiepido cantuccio e salire al poco distante Passo di Publino. Il sole non può attendere, c'è una vasta landa da scaldare.
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IL LAGO DI BARBELLINO GIOCA A NASCONDINO - Pizzo Coca, 27 settembre 2009

Il pizzo Coca, con i suoi 3050 metri, è la montagna più alta delle prealpi Orobie. Innumerevoli sono le cime visibili dalla sua sommità; moltissimi i panorami osservabili dall’alto in basso. Uno, bellissimo, tra questi spazierebbe sull’intera conca del lago di Barbellino e sugli scuri monti che ne lambiscono le vivide acque. Tutto sembrava precluso finché, d’improvviso, uno squarcio nelle nubi lasciò intravedere qualcosa. Pur essendo solo parte di uno tra i più begli scorci della bergamasca, non fu difficile accontentarsi.
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PROIETTATI VERSO IL CIELO - Monte Castello di Gaino, 21 maggio 2010

La cresta del monte Castello di Gaìno è ideale per un’arrampicata volta a prendere confidenza con tecnica e manovre in ambiente. La prima parte, più continua e verticale, fila via liscia. La seconda, solida e panoramica, ma anche interminabile e dolorosa se non si abbia l’accortezza di cambiare calzature, è istruttiva per davvero. Ma ancora migliore, da questo punto di vista, risulta la discesa se effettuata dalla parte opposta a quella dei comuni mortali: l’intricatissimo bosco, il fondo più che precario, la sete e scoscese pareti per nulla rassicuranti, mettono a dura prova il fisico e la testa. Sbucare sulla strada con tre doppie però, col senno di poi, non ha prezzo.
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BADILE CIAO - Pizzo Cengalo, 14 settembre 2013

Sono tornato a trovarti.
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ABBONDANTE, BIANCA CONFUSIONE - Pizzo Formico, 4 dicembre 2008

Cime lontane e alberi in primo piano, linee rette ed ondulate, luci e ombre: ogni cosa si fonde in un unico bianco scenario. Una caotica ma piacevole mescolanza di soggetti e forme con l'abbondante neve come comune denominatore.
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MASSICCIO VIGNA SOLIVA - Monte Agnone, 18 novembre 2011

Per ciascuna montagna deve necessariamente esistere un punto di osservazione privilegiato. Quello per il Vigna Soliva – non certamente la vetta più interessante tra le Orobie bergamasche – è situato, senza ombra di dubbio, tra i prati che si affacciano sul solco principale della val Seriana, immediatamente al di sopra dell’abitato di Valgoglio. Osservando il massiccio nella sua interezza, si disegnerà una via di salita alternativa a quella normalmente battuta, immaginandone i panorami che saprebbe regalare.
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IL CONTESTO E' GRANDIOSO - Rifugio Aosta, 6 luglio 2013

È uno scenario maestoso quello che si para dinnanzi all’alpinista che, inoltratosi nel dedalo dell’eterna Valpelline, giunge alla fronte del ghiacciaio di Tsa de Tsan. Le rocce rossastre si mischiano ai seracchi; i nevai residui ricoprono in parte il terreno detritico. Ci si ritrova di fronte ad un proscenio d’eccezione, ma chissà che razza di spettacolo ci sarà alle quote ancor più alte verso la Tète de Valpelline.
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UNA GEMMA SUL CAMMINO - Bivacco Colombo, 28 luglio 2013

È vero, avevamo dormito poco e scomodamente di fianco all'auto, avevamo risalito per intero la val di Rosole, raggiunta e superata la cima del Cevedale. Ritrovarsi affaticati e con un bel mal di testa pulsante già dopo la seconda delle tredici cime programmate, non era però il massimo per il nostro morale. Provvidenziale fu il pisolino sulle brande del bivacco Colombo: ci donò lo slancio necessario per ripartire alla volta del palon de la Mare e quindi al Vioz.
 
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BAITA MERIGGIO SOMMERSA - Pizzo Meriggio, 3 marzo 2006

Al contrario della moltitudine di larici tenacemente adesi al fianco della montagna retrostante, la solitaria baita Meriggio, nel fronteggiare il biancore dell'inverno, ha potuto contare unicamente sulle proprie forze. Armata di pazienza, si è plasmata un esclusivo cantuccio, guadagnando, in cambio, fascino ed eleganza.
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INDIMENTICABILE VAL ARNASCA - Bivacco Valli, 10 settembre 2011

Se si è decisi a far visita alla tanto bella quanto remota val Arnasca, si dovranno mettere in conto parecchie ore di cammino e un discreto dislivello. Sita in fondo e lateralmente alla più nota val Codera, essa serba al suo interno rare meraviglie: le scure pareti dei pizzi dell’Oro, della Sfinge e del Ligoncio fanno da contorno ad un ambiente austero e incontaminato nel bel mezzo del quale è rotolato, chissà quando, chissà da dove, il mastodontico sass Carlasc. Il silenzio è potente, insidiato solamente dal fluire costante di rigagnoli e ruscelletti; l’erba è scossa da un armonioso alito di vento. Queste bellezze non devono certo essere sfuggite a coloro che posero quassù il bivacco Valli, punto d’appoggio ideale per lasciarsi avvolgere dalla magica atmosfera serale.
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SFERZATO DAL VENTO - Piz Griatschouls, 11 marzo 2012

Rinunciare alla vetta è sempre un peccato, ma il vento gelido che assalì gli scialpinisti una volta sbucati sul crinale del piz Griatschouls non permise repliche. Le nuvole che avvolsero la cima e il fatto che nulla si sarebbe aggiunto al già vasto panorama, fecero optare per una ritirata senza rimpianti.
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BRUME SU LECCO - Monte Resegone, 23 dicembre 2008

Le brume invernali si insinuano tra i rilievi prealpini del basso Lario. I boschi e le pareti del pizzo d’Erna e del Medale brillano al sole cercando, invano, di assorbirne il calore. Dalla cima del Resegone, lo sguardo scende per valli e vallette, plana sulla città di Lecco per poi proseguire in direzione dell’orizzonte. Accompagnato dalla curvatura dell’arco alpino, si perderà infine tra le foschie della Pianura.
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DOVE IL SILENZIO E' SOVRANO - Punta Telegrafo, 24 gennaio 2011

La punta Telegrafo, vertice culminante delle propaggini più meridionali dell’esteso monte Baldo, offre panorami che spaziano dal lago di Garda alla pianura Padana. Nel bel mezzo dell'inverno, qualora il rifugio sia chiuso, regna il più assoluto silenzio, mantenuto e amplificato da una coperta di nubi che, agendo da perfetto isolante, separa in modo netto il bianco e sereno mondo superiore da quello frenetico sottostante.
 
 

Immagini : 465 - Ultimi inserimenti: 17 lug 2014 - Copyright: Luca Vezzoni - Le mie vette